bianco nascosto

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Disegni tra le righe di “Che ti sia lieve la terra

bianco nascosto raccoglie ad oggi 18 disegni di Sara Garagnani nati da parole e frasi del romanzo “Che ti sia lieve la terra”, liberamente scelte durante la sua lettura e che, spesso anche estrapolate dal loro contesto narrativo – quasi chirurgicamente estratte dalle loro pagine – hanno ispirato scene, atmosfere, visioni. Con questa nuova operazione il libro, vissuto in un modo ancora diverso, più intimo e personale, ha aperto altri scenari che sono germogliati lì, nei tagli operati tra le righe, fin dove la parola stampata è riuscita ad arrivare, mancando.

La mostra ha trovato completezza con l’intervento di Chiara Neviani che ha progettato e realizzato l’esposizione dei testi. Dando loro forma di oggetto in dialogo con le tavole illustrate, di fatto realizza una installazione che radica nuovamente le immagini alle parole, in una nuova sfera di significati. Il libro non è più scrittura ma lettura intima, solo le parole che risuonano in profondità e si fissano nella memoria sfuggono al bianco che invade le pagine.

Il titolo della mostra, seppur non comparendo esplicitamente nel romanzo, nasce dall’operazione fatta sul testo e alla luce di una cultura ancora diversa rispetto a quelle toccate nell’opera (libanese, italiana, balcanica), condividendone tuttavia uno dei temi principali: il viaggio, inteso in termini più esistenziali e emotivi che geografici, che arriva con un nome fino all’Estremo Oriente.

 

Alcune tavole

 

Cos’è il “bianco nascosto”?

In medicina cinese i meridiani sono dei canali che scorrono lungo il corpo, verso l’alto e verso il basso, penetrandolo, e sono collegati agli organi e ai visceri, a tutte le articolazioni e ai quattro arti. Nelle zone precise in cui essi emergono è possibile raggiungerli pungendo, riscaldando, massaggiando, per ripristinare il flusso equilibrato e naturale dell’energia dell’individuo. Il primo punto del meridiano di milza, organo associato tra l’altro alle radici, alla madre e all’elemento “terra”, si trova nell’alluce sinistro, premendo sull’angolo alla base dell’unghia nella parte che dà verso l’interno del piede e si chiama “bianco nascosto”.

Parallelamente le illustrazioni nascono da frasi del libro, aprendo tra le righe degli spazi bianchi, riempiti di immagini solo in parte legati al libro.

Così disegno dopo disegno, il percorso espositivo segnato dai punti “incisi” nel romanzo traccia una sorta di meridiano personale, facendo diventare il libro corpo possibile di una storia (ri)vissuta in chi legge – in questo caso, nell’autrice delle illustrazioni.

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