Non so se (…)
Le abbiano raccontato tutta la mia storia.
Sono il pilota che ha guidato,
nella seconda guerra mondiale,
la «missione atomica Hiroshima»,
e da allora la mia coscienza
è stata tormentata dai rimorsi.
Mi sono reso colpevole di atti antisociali perché,
nella confusione in cui mi trovavo,
cercavo in tutti i modi un castigo.
(Claude Eatherly, Lettera del 22/4/1960)

“Little boy” è il nome in codice della bomba di Hiroshima, che per la prima volta nella storia mette a confronto il genere umano con la possibilità dell’autodistruzione.
“Little boy” è anche uno spettacolo a cura del Teatro dell’Elce, e porta in scena il carteggio avvenuto tra il filosofo Günther Anders e Claude Eatherly, il pilota americano che ha dato il via libera al rilascio della bomba, internato in un ospedale psichiatrico dopo la guerra. I due dialogano sulla via da seguire per la salvezza dell’umanità: ciò che l’essere umano fa e desidera come individuo è in opposizione con ciò che egli fa e desidera come membro della specie?
La dedizione a una causa è materia da santi o da folli?
Il processo
DETAILS
Client: Teatro dell’Elce
Media: cartoline, manifesti, locandine, digital assets
Work: concept, illustration, art direction, artwork